Ipotesi mini-bonus ai precoci

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Viene in luce l’ipotesi di riconoscere un mini-bonus ai lavoratori precoci (coloro che hanno iniziato ad avere una contribuzione continuativa prima dei 18 anni) affinché superino la soglia dei 41 anni necessaria per l’anticipo pensionistico (ne servono 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne fino al 2018).

Si tratterebbe di una contribuzione figurativa a carico dello Stato per ogni anno di lavoro pieno in minore età, e verrebbe garantito solo ad alcune tipologie di addetti, per esempio a chi ha svolto lavori ordinari “quasi-usuranti”. Molto probabilmente verrà ulteriormente ristretta la platea di beneficiari introducendo un secondo filtro legato all’età anagrafica, questo  perché vi sono costi troppo elevati per garantire a tutti un’uscita. 
Giuliano Poletti ha infatti affermato che il tema in questione «è molto difficile da affrontare perché ha un livello di costo molto alto», e che «occorre fare i conti». 

Dal ministro ieri è arrivata anche la conferma che ci sarà il nuovo ritocco della “no tax area”: «Va equiparata a quella dei lavoratori dipendenti» ha affermato augurandosi che si possa fare con la legge di Bilancio.

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