QUOTA 103: Le possibilità per il lavoratore
Il lavoratore, pubblico o privato, che ha maturato o che maturerà i requisiti per accedere a Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31.12.2023 – vedi requisiti), ma che non utilizza tale possibilità di pensionamento, potrà decidere di rinunciare all’accredito dei contributi a proprio carico e percepire la corrispondente somma in busta paga.
Il decreto ministeriale attuativo della norma – DM 21 marzo 2023, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12/5/2023 e disciplina le modalità e la decorrenza della rinuncia al versamento della contribuzione che, salvo revoca, sarà applicata fino al compimento dell’età della pensione di vecchiaia (ad oggi 67 anni di età) o comunque fino al momento del conseguimento di una pensione diretta.
L’importo che il dipendente percepirà in busta paga corrisponderà all’importo dei contributi a proprio carico (per ex iNPDAP 8,85% della retribuzione pensionabile al netto di eventuali sgravi in essere e al netto di IRPEF), di conseguenza nel montante contributivo pensionistico è probabile che venga accreditata la sola percentuale a carico del datore di lavoro.
Il lavoratore che intenda avvalersi dell’incentivo al posticipo come sopra indicato, deve darne comunicazione all’INPS.
Il datore di lavoro potrà effettuare tutti gli adempimenti solo dopo aver acquisito da INPS la certificazione del diritto a pensione.
Si attende la circolare operativa dell’INPS.
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