Presentato il disegno di legge della manovra di Bilancio 2025 per l’approvazione in Parlamento: all’art. 23 – ”Misure di trattenimento in servizio” – importanti interventi che riguardano la prosecuzione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici.
Tali novità, se approvate modificheranno sostanzialmente la gestione dei pensionamenti pubblici, sia da un punto organizzativo che amministrativo.
Avranno un impatto particolarmente rilevante sulle verifiche della posizione previdenziale del dipendente, oggi necessarie, in prossimità del compimento dei 65 anni o del raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata.
Se il ddl verrà approvato così come presentato , per le Pubbliche Amministrazioni non sarà più possibile risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro per limiti di servizio o per limiti di età a 65 anni, ma solamente al compimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Il ddl Bilancio prevede:
- L’elevazione, ove inferiori, dei limiti ordinamentali previsti per i dipendenti di Pubbliche Amministrazioni, ai requisiti per la pensione di vecchiaia e quindi, in generale l’elevazione dagli attuali 65 anni ai 67 anni , età che diventa il nuovo limite ordinamentale (modifica all’art. 24, comma 4 dell’art. 24 del dl 201/2011 convertito nella legge 214/2011)
- L’abrogazione della norma che prevede l’obbligo per il datore di lavoro pubblico, di far cessare il rapporto di lavoro se il dipendente ha raggiunto l’età prevista dal limite ordinamentale (65 anni) ed ha conseguito a qualsiasi titolo i requisiti per il diritto a pensione (è prevista l’abrogazione del comma 5 del dl 101/2013 convertito nella Legge 125/2013)
- L’abrogazione del comma 11 dell’art. 72 dl 112/2008 convertito in L. 133/2008 che prevede, per le Amministrazioni Pubbliche che hanno esercitato tale facoltà, la risoluzione del rapporto di lavoro per limiti di servizio (maturazione dei requisiti di accesso alla pensione anticipata: 41 anni e 10 mesi Donne e 42 anni e 10 mesi Uomini + Finestra di accesso)
- La possibilità di trattenimento di servizio del dipendente oltre l’età pensionabile (67 anni) e comunque non oltre il compimento del settantesimo anno di età. Tale possibilità è attuabile previa disponibilità del dipendente e nell’interesse della amministrazione che necessiti di personale esperto per il trasferimento di competenze o per esigenze funzionali non diversamente assolvibili.
- Incentivi economici sono inoltre previsti per i lavoratori che abbiano maturato, entro il 31.12.2025 i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata o alla pensione anticipata flessibile (quota 103) e decidono di proseguire il servizio. Tali lavoratori possono rinunciare all’accredito contributivo della quota di contributi a proprio carico e percepire tale quota in busta paga.
Seguiremo, anche su questi aspetti l’iter della legge di Bilancio fino alla sua approvazione e vi terremo aggiornati.
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